Virus e fake news: due epidemie da cui difendersi
Da più di un mese ormai, le nostre vite sembrano precipitate in una dimensione surreale. Una riorganizzazione dei nostri spazi e delle nostre priorità che ci obbliga volenti o nolenti a vivere vari stadi emotivi del nostro essere per salvaguardare la salute in primis ma anche la quotidiana serenità . Siamo passati da momenti in cui pensavamo che “qualche giorno a casa ci avrebbe fatto bene, magari riposandoci un po’” ad avere invece ogni quindici giorni una nuova restrizione ed ecco che il senso di ansia e frustrazione prende il sopravvento.
Allora quale rimedio ci può sembrare quello migliore ? Conoscere, informarci ed ecco pronta la rete del web ventiquattro ore sempre lì a disposizione con i tablet, smartphone nella quale cercare risposte, suggerimenti, sollievo, sempre più affamati di “news” che spesso ahimè non sono altro che “fake” (falso, non corrispondente alla realtà) di chi si sente autorizzato a fare per primo il clic su quel dato mai confutato o condivisione di pareri, molto spesso non espressi da esperti.
Proprio per questo, il mondo dell’informazione è costretto a lanciare costantemente anche sulle reti tv, due slogan: “restiamo a casa” e “scegli i professionisti dell’informazione, gli editori responsabili, quelli veri”. Oggi in linea teorica si potrebbe pensare che stiamo vivendo due diverse pandemie: la prima, nostro malgrado, è legata al Covid-19 meglio conosciuto come Coronavirus, la seconda, è connessa ad un uso ancor più, “delittuoso” e “corrotto” dell’informazione attraverso il web, dove tutto è possibile. Mentre la diffusione di informazioni valide e veritiere contribuisce a promuovere una società più consapevole, la condivisione di contenuti falsi può avere delle conseguenze negative quali la disinformazione, che a sua volta si riflette sulla salute o sulla sicurezza personale e pubblica. L’uomo già per sua natura, secondo Bayes*, applicando un ragionamento euristico, tende a preferire ragionamenti più semplici, vere e proprie scorciatoie cognitive, che lo portano a sottovalutare o sopravvalutare alcuni dati, ad essere influenzato dalle emozioni, dal modo in cui è strutturato un problema, e quindi ad attivare ragionamenti a partire da pregiudizi e poi, se avanza del tempo, cercare conferme.

Come si legge nel sito del Ministero della Salute “nei periodi di emergenza come quello attualmente in corso, bufale e disinformazione sono presenti in modo massiccio e riconoscerle non sempre è facile. Per evitare di imbattersi in notizie false e pericolose per la salute si raccomanda quindi di fare sempre riferimento a fonti istituzionali ufficiali e certificate”. A titolo di esempio, riporto alcune Fake News sul Covid-19: “Bere acqua o bevande calde uccide il virus (in realtà, il virus è in grado di resistere e replicarsi alla temperatura corporea che è di circa 37°) e “Mangiare tante arance e limoni previene il contagio perché la vitamina C ha azione protettiva nei confronti del virus” (non ci sono evidenze scientifiche che provino un’azione della vitamina C sul virus).
L’ invito caloroso a tal proposito è la consultazione di siti Istituzionali, per confutare ogni genere di informazione. Social network e App di messaggistica facilitano la diffusione incontrollata di bufale. In assenza di altre indicazioni da parte dell’utente rispetto alla veridicità di un’informazione, il numero dei “mi piace” e delle condivisioni può rappresentare un indicatore di affidabilità del contenuto. Le stesse informazioni sono spesso coadiuvate da immagini o video che accompagnano in modo preminente i contenuti fasulli diffusi nel web, che spesso, vengono modificati ad arte, per rendere ancora più credibile la non veridicità dell’informazione.
Purtroppo una Fake News tanto più verrà ripetuta e tanto più sarà interpretata come vera e credibile. Dobbiamo allora fare la nostra parte: prima di condividere una notizia valutiamone la veridicità, sforziamoci ad approfondire la prima impressione e non rendiamoci anche noi complici della disinformazione.
Prestiamo attenzione anche alle raccolte fondi a favore di Ospedali, tante sono vere e lodevoli, altre sono delle truffe. E’ stato scoperto un sito web (antivirus-covid19[.]site) che pubblicizza un falso prodotto chiamato “Corona Antivirus”, un antivirus digitale che promette di proteggere dall’attuale virus COVID-19. Una volta installata, l’applicazione scarica sul PC della vittima un software dannoso.
La Polizia postale ha segnalato che si stanno diffondendo due nuove truffe informatiche. Una riferita ad una mail che invita ad aprire un file dal nome: CoronaVirusSafetyMeasures.pdf e un’altra che invita i destinatari ad aprire un documento nel quale sono riportate alcune precauzioni sul Covid 19, a firma della dottoressa Penelope Marchetti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Parola d’ordine quindi: ATTENZIONE!!!
*Thomas Bayes, matematico e filosofo britannico, noto soprattutto per il teorema di Bayes, vertente sulla probabilità condizionata, pubblicato nel 1763
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